Il talento di fermarsi - Postilla #26
Il tempo non è una risorsa scarsa come tutti saremmo portati a pensare: il problema sta altrove. A meno che tu non sia una macchina.
Non fermarmi mai è il mio obiettivo. Se mi fermo, non sto facendo nulla. Se rallento, c’è qualcosa che non va. Il progresso tecnologico ha migliorato le mie prestazioni.
Indovina chi sono?
Una macchina.
Eppure parlava così anche una giovane manager che abbiamo incontrato di recente.
Non stava benissimo, lamentava problemi di memoria, qualche nausea inspiegabile, un senso di ritardo e inadeguatezza così forte da averla portata alle lacrime in un paio di occasioni.
Vi raccontiamo la sua esperienza, significativa per chiunque in tema di gestione del tempo a disposizione.
Il talento di (superare la paura di) fermarsi
Avevamo contattato questa giovane manager su richiesta del suo capo per una sessione di strategia da noi.
Una di quelle esperienze in cui resti disconnesso per una giornata intera, non hai vincoli di orario né di ruolo, ogni distrazione viene lasciata fuori per potersi dedicare alla parte più divertente del lavoro di un manager: analizzare, conoscere, ri-orientare le attività attraverso un nuovo schema di connessioni che siano più utili in quel preciso momento.
L’idea di esplorare nuovi scenari per il progetto a cui stava lavorando, che era ad un punto morto (come sempre accade nel ciclo di vita di un progetto), la entusiasmava.
Per un attimo abbiamo intravisto il flusso di energia che solo i nuovi inizi riescono a restituire.
Ma subito dopo è emersa una forma di paura, travestita da scuse: “non ho una giornata intera in agenda, possiamo dividerla?” (No, non possiamo).
“Non è di teoria che ho bisogno ora, ma di scaricare a terra tutto quello che c’è in ballo” (che cosa significa “scaricare a terra”).
“Avete una scaletta della giornata così vengo preparata?” (No, non serve aggiungere informazioni ad un cervello che ha bisogno di concentrarsi).
Paura di fermarsi e sprecare quella risorsa preziosissima che ci dicono in continuazione essere il tempo.
Tutti ci troviamo a lottare contro il tempo.
Senza mai vincere, peraltro.
La prima cosa da capire è che il tempo non è una risorsa scarsa a meno che tu non sia una macchina.
Per noi umani, che ci differenziamo dagli altri animali e dalle macchine per il pensiero creativo, la risorsa scarsa è l’attenzione.
Dopo decenni di ricerca, il premio Nobel Daniel Kahneman ha scoperto che tutti i nostri vincoli cognitivi derivano principalmente dal pensare velocemente, utilizzando per le decisioni la parte di cervello dedicata all’intuizione, quando al contrario richiederebbero la parte dedicata al pensiero lento e cosciente.
E così, sbagliamo.
Non si può essere creativi senza affrontare i problemi con concentrazione e attenzione, il che significa esplorarli in profondità e permettere al nostro cervello di attivare tutte le connessioni necessarie ad una prestazione cognitiva eccellente.
Velocità e distrazioni diventano il nemico.
Creatività è la capacità di generare idee che siano allo stesso tempo nuove e utili (per risolvere un problema per esempio, per trovare una nuova via per un progetto, una nuova organizzazione delle risorse), e l'innovazione avviene quando queste idee vengono eseguite e portate sul mercato.
3M, una potenza dell'innovazione, dichiara: "La ricerca sta convertendo denaro in conoscenza, l'innovazione sta convertendo la conoscenza in denaro”.
Parleremo approfonditamente nella prossima Postilla del processo di creatività e strategia, come avviene e cosa possiamo fare per favorirlo.
Nel frattempo proviamo a combattere le distrazioni sapendo che l’attenzione è il superpotere da allenare per chiunque si occupi di gestione.
La nostra manager è uscita da OfficinaStrategia con un foglio arrotolato sotto braccio ed un piano B per il suo progetto, tornerà presto e non ci ha chiesto la scaletta della giornata.
Sapersi fermare diventa un talento, un vantaggio “competitivo”, una scelta di vita.
Intanto Oxi…
In via Puletti: fiducia. Il 6 marzo in OfficinaStrategia esploreremo come superare il vecchio dinosauro dei modelli organizzativi, quello che mette la performance prima di tutto, che si organizza gerarchicamente e si misura con il tempo. I nostri ospiti saranno imprenditori, manager e professionisti a cui regalaremo un’ora di ispirazione sul tema della fiducia come alternativa al controllo. Giovanna Montiglio a rappresentare le aziende profit, Michele Pasinetti le no profit e Andrea Montuschi esperto di Employee Experience, saranno moderati dalla nostra Sophie con l’obiettivo di condividere prospettive e domande. Per noi è l’occasione preziosa di proseguire il dialogo con il territorio sui temi che animano il nostro saper fare, e divertirci.
Riserva il tuo posto a questo link.
Appuntamenti
A Rimini con gli HR. Il prossimo 11 marzo, Sara Baroni - che tra le altre cose è la founder di Oxigenio - terrà uno speech sul tema della concentrazione nell’era della distrazione al forum di Richmond Italia. Quando il patto con l’organizzazione entra in crisi, i people manager possono scegliere di uscire dalla negoziazione del tempo e costruire un modello di lavoro orientato al benessere fisico e mentale delle persone puntando sull’energia e sulle attività che la rigenerano.
Letture, ascolti, visioni
Pensieri lenti e veloci. Il libro di Daniel Kahneman “Pensieri Lenti e veloci” - edito in Italia da Mondadori - dà la spiegazione scientifica di come i processi decisionali, la creatività e l’innovazione richiedono il pensiero lento, da cui il talento di fermarsi e rallentare, di cui parliamo in questa Postilla.
Michelin. La newsletter di Valerio Bassan su come Michelin sia passata dai pneumatici alle guide turistiche affronta un caso aziendale in cui l’identità è risultata centrale e capace di appropriarsi delle parole chiave della propria attività. Consultare “la Michelin” è diventato sinonimo di “leggere una guida affidabile” e le stelle Michelin sono sinonimo di “ristorazione di alto livello”, così come - se ricordate la newsletter del mese scorso - Campari ha colonizzato il concetto di aperitivo.
Inside / Outside. La newsletter di Alessio Fattorini su come costruire una community inside / outside ci ha ispirato sul tema della lentezza, che spesso affrontiamo in Oxigenio, perché spiega esattamente il valore delle connessioni ed è un invito implicito a non fidarsi delle vanity metrics, ovvero di chi snocciola numeri solo per apparire.
E anche per il numero 26 è tutto.
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