L’ottimismo del pessimista in cerca della felicità - Postilla #36
È Capodanno. Da ora in poi cambia la data, e i primi giorni faremo resistenza. Addio 24, benvenuto 25! Per il resto non cambia nulla, ma il momento è buono per concedersi di sognare.
Tempo di lettura: quello che preferisci | Overthinking: livello 3 su 5
Quante riflessioni e buoni propositi abbiamo già letto, o volutamente non letto, sui social in questi giorni! La corsa al bilancio di fine anno, per noi che del “fermarsi per poi accelerare” abbiamo fatto una professione per tutte le stagioni, diventa irritante. Eppure, travolti dal turbinio di dicembre e dalla famosa FOMO (fear of missing out) ci siamo cascati anche noi: un post su LinkedIn celebra i nostri risultati del 2024 e rilancia per un 2025 ancora più ricco di risultati. Il nostro ego è nutrito, le nostre medaglie sul petto, eppure ci sentiamo di dover andare più in profondità, non fosse che per capire che cosa non ci convince fino in fondo nel dover celebrare i successi passati per motivarsi a generare i successi futuri.
Come misuriamo il nostro anno? Ma sopratutto, qual è il modo più saggio di entrare in quello successivo?
Il sistema di misura, nella vita come in azienda orienta i nostri pensieri e guida le nostre azioni.
E allora se misuriamo il peso ed il numero di successi e fallimenti non faremo altro che perseguire altri numeri e altri pesi. E’ questa la felicità?
Forse, ma ci sono altre prospettive: quella di Giacomo Leopardi, per esempio il pessimista più ottimista che si sia mai visto, che punta tutto sull’attesa di un futuro migliore:
“Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce, non la vita passata, ma la futura.
Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattare bene Voi, me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice.”
Una vita fragile la sua, che tuttavia non gli ha impedito la ricerca di felicità e bellezza.
Niente alibi per Giacomo l’Antifragile che dopo un primo tentativo fallito di ricerca nei libri, scopre la propria vocazione di poeta passeggiando nella notte sotto le stelle, e decide di perseguirla, a modo suo, ovvero subito senza aspettare 20 anni di prosa come suggerito dal suo maestro.
C’è un momento dell’esistenza in cui il tempo non conta nulla, è il tempo fuori dal tempo che qualifica il tempo della vita. Che siano allora questi momenti senza tempo la misura a cui affidarci?
“Rileggerò poesie che ho scritto con la gioia di aver fatto qualcosa di bello al mondo, riconosciuto sia o no per tale da altrui”
Che cosa rileggeremo del nostro 2025?
E se misurassimo il numero degli attimi senza tempo in cui ci siamo sentiti vivi davvero con tutti i sensi predisposti al sogno?
Se così fosse faremmo un bilancio di momenti vissuti e non di risultati ottenuti sacrificando attimi di vita, e magari ci accorgeremmo che a generare motivazione è la quotidiana ricerca di vita e che i risultati sono la diretta conseguenza di una vocazione perseguita.
E’ la vita piena, quella che si percepisce anche mentre stiamo lavorando, non quella che passa in sottofondo e lascia il rimpianto finale di non essere stata esplorata e vissuta fino in fondo.
Leopardi pessimista?
Uno che sa guardare oltre la siepe non può che essere ottimista e diventare così Antifragile: sopravvive a tutto accettando l’incertezza di un corpo non proprio in salute e trasforma quella che con il metro comune appare come un’esistenza fragile ed imperfetta nella capacità di diventare infinito.
Allora iniziamo l’anno con l’ottimismo del pessimista.
Più che l’ augurio la nostra è una vocazione: saremo qui per allenare la nostra e la vostra Antifragilità, a cercare la prospettiva per guardare oltre la siepe, dove il profitto e tutte quelle medaglie che non fanno che alimentare il nostro ego diventino il mezzo per diventare infinito. Si intenda, un mezzo necessario ma tuttavia non la misura delle cose.
Ambiziosi? Sempre, quando l’esserlo porta agli altri e a se stessi un pezzo di vita in più.
Mentre scriviamo di Leopardi sovviene la storia più recente di Chris Gardner, imprenditore milionario con un passato da senzatetto. Un uomo che ha vissuto una parte della vita in totale povertà, crescendo un figlio da solo senza un lavoro e una casa, e una parte, quella attuale, da milionario. La sua storia ha ispirato il film “Alla ricerca della felicità” di Muccino con Will Smith. Un film che piace a tutti, perchè ci fa sognare. Ed i sogni sono la vocazione di Chris Gardner.
Il film termina con la svolta professionale ed il successo economico. E poi?
E poi vissero felici e contenti…sì, ma come?
Ho incontrato Chris Gardner un paio d’anni fa a cena e prima ancora di presentarci lui mi chiede: sei felice?
Ecco come vive un milionario felice: gira il mondo per potenziare i sogni delle persone e racconta a tutti quelli che incontra come si possa essere felici in qualsiasi condizione nel paradigma di un tempo che lui chiama atomico: ogni istante vissuto profondamente secondo la propria vocazione è un istante di felicità. Parla e scrive di Antifragilità in fondo, e su questo ci troviamo a dibattere con entusiasmo.
“[…] quello che voglio fare per il resto della mia vita è aiutare le persone a realizzare i sogni e superare le difficoltà. Attenzione non parlo solo di giovani, ma anche, soprattutto, di persone di mezza età che hanno perso il lavoro e rischiano di non ritrovarlo.“
Mi consegna il suo libro “Permission to Dream” con una dedica: Always pursue Happyness. Ecco un attimo senza tempo, direbbe Giacomo Leopardi.
Intanto Oxi…
Identità. La nostra ultima pubblicazione è in vendita all’ADI, Design Museum di Milano. E con Identità, anche l’intera collana dei 4 Commentarii di Oxigenio. Una bella medaglia ;)
Antifragilità. Abbiamo pubblicato il nostro manifesto “Antifragile”
A proposito di identità…
Il punto di vista di Jovanotti nella sua ultima canzone: Montecristo.
“Un giorno dell'estate del '76
Quando dissi a me stesso: "Ehi
Diventa quello che sei
Non come vogliono loro
Se trovi la tua voce sarà un piacere
Anche cantare in coro
Anche cantare in coro"
Appuntamenti
Mercoledì 29 gennaio. Hai mai provato a pensare al contrario? Il nostro workshop sui temi di diversity and inclusion come opportunità di business in collaborazione con Bullone. Scrivi a info@officinastrategia.it per iscriverti. Ci sono ancora 5 posti.
Ascolti, letture, visioni
Libri.
Start where you are. Chris Gardner.
“Start Where You Are è obbligatorio averlo ed è una guida da leggere per ricercare la felicità nei periodi di cambiamento. Nel libro la questione non è solo quella di sopravvivere come individuo o azienda nelle circostanze economiche attuali, ma quella di prosperare a un livello personale, collettivo e globale.” Quincy Jones.
L’arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita. Alessandro D’avenia.
Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te, Giacomo, un’altra terra, fecondissima., la terra di coloro che sanno essere fragili.
La chicca che avremmo dovuto fare noi.
Il manifesto del libro di Luca Cena
Un tributo all'essenza del libro. Pensato per i bibliofili e per coloro che sanno apprezzare la bellezza della carta, delle rilegature e del potere evocativo delle parole, celebra il libro come oggetto fisico e come contenitore di idee, storie ed emozioni.
https://lucacena.it/products/manifesto-del-libro
Ci apprestiamo a celebrare la nostra vocazione di ispirazione, metodo e conoscenza nel tempo atomico del 2025. E anche per il numero 36 è tutto.