Il bello della rigenerazione - Postilla #30
A Milano ci sarà il più moderno city food hub d’Europa. È il progetto Foody2025, che in maggio ha inaugurato il nuovo padiglione ortofrutticolo, e che noi abbiamo nel cuore dal 2017.
Immenso! Davvero è grande come il Terminal 1 di Malpensa?
La prima volta che abbiamo “messo in bella” il nuovo masterplan dei quattro mercati generali di Milano ed i suoi numeri per raccontarlo ci è parso subito un progetto ambizioso, ma passeggiare lungo un padiglione infinito, luminoso e imponente è decisamente un’esperienza. È questo il bello dei progetti di rigenerazione urbana, che hanno un respiro ben più grande della nostra vita e per questo si misurano con l’emozione del saper costruire per il futuro.
Un orgoglio per Milano e per tutte le persone che ci lavorano ogni notte e garantiscono alla città le migliori materie prime per qualità e freschezza.
Stiamo parlando del nuovo mercato alimentare di Milano, il progetto Foody2025 di Sogemi e Comune di Milano che ha inaugurato il nuovo padiglione qualche settimana fa:
47.000 mq di superficie costruita coperta;
160 baie di carico e scarico merci
102 punti vendita
46 aziende di ortofrutta specializzate.
Noi lo abbiamo nel cuore dal 2017, anno in cui abbiamo avuto l’onore di iniziare a dare il nostro contributo.
Scrivevamo in Cambiamento, che fu il primo Commentario di Oxigenio:
Siamo intervenuti su diversi fronti per cambiare questo trend in positivo, dal piano di crescita al rafforzamento organizzativo, fino al trovare un’identità chiara e rappresentativa.
Il sogno di Cesare Ferrero era quello di realizzare a Milano il più grande e innovativo hub alimentare d’Europa.
Volevamo dare un’identità chiara a questo luogo, avvicinarlo alla città, renderlo interessante per la Business community e per le alleanze strategiche.
Serviva un brand di progetto cosi ci siamo concentrati sulla strategia che potesse supportare l’azione di riqualificazione delle strutture e poi su una serie di progetti di comunicazione volti a valorizzare il saper fare delle persone che lo animano ogni notte.
Era il 2019 e il brand Foody giaceva negli scaffali di Expo, così lo si è scelto come voce e volto del mercato accettando di buon grado l’eredità di un progetto che ha messo la filiera agroalimentare al centro della città.
Il progetto di riqualificazione dei mercati generali di Milano si sarebbe chiamato Foody2025 e la mascotte di Expo avrebbe da allora dato voce e volto alla trasformazione.
Guardavamo a Rungis di Parigi, a Madrid e a Barcellona.
Ora forse loro guarderanno all’hub di Milano.
Il valore dei progetti di rigenerazione è proprio questo:
sanno cambiare la città e il loro dialogo con altre città
sanno accorciare le distanze
sanno creare nuove opportunità e moltiplicare l’energia
Qui di energia ce n’è sempre stata tantissima.
Entrare in un mercato è sempre un’emozione.
Sarà che è il luogo di incontro e scambio per eccellenza in cui tutti sono uguali e da cui ha origine l’intera economia; sarà che i colori, i profumi, i rumori stimolano tutti i nostri sensi.
O forse perché lavorare al mercato significa forza, tenacia, fatica.
Basta andare a farsi un giro il sabato mattina (quando il mercato è aperto al pubblico) per respirarne la magia.
Se poi ci si ritrova a visitarlo di notte o all’alba, allora diventa indimenticabile.
Il mercato identifica una città come i suoi monumenti, ma a differenza di questi ultimi il mercato è vivo.
Andava raccontato alla città, perché tutti fossero consapevoli dell’eccellenza che rappresenta, prima ancora che le strutture venissero riqualificate, prima che diventasse il più grande hub europeo della filiera agroalimentare.
Nel 2018 lo abbiamo fatto con l’arte di No Curves con cui abbiamo aperto un atelier in quegli spazi di vetro, ferro e cemento della tradizione che avrebbero lasciato spazio alle strutture più nuove e funzionali.
Il fascino del passato che lascia spazio al nuovo, senza discontinuità, ma con rispetto del saper fare che lo ha reso un’eccellenza.
Dopo 9 mesi di conversazioni con gli operatori, 7 opere di pop Art, colorate e vibranti come il mercato, sono state esposte sulla vecchia galleria ambrosiana che si affaccia all’ortofrutta e hanno raccontato i mestieri tra passato e presente, sfidando la minaccia di un futuro di robot e dando luce al mondo nascosto che lavora di notte: il progetto Mercabot.
Tra il 2019 e il 2021 abbiamo realizzato due libri ed una mostra fotografica sempre per valorizzare il saper fare degli operatori e contemporaneamente l’avanzamento del progetto Foody 2025: “Il respiro del mercato” e “Il respiro di Foody”.
Le storie sono importanti e vanno tramandate, si costruisce così un brand di luogo, con i racconti di chi lo ha vissuto che si fissano nella storia e passano il testimone alle storie che nelle nuove strutture verranno scritte.
In una conversazione Cesare Ferrero, presidente di Sogemi, ci disse:
Ci siamo subito messi al lavoro per invertire un trend estremamente negativo, con circa vent’anni di ritardo rispetto ai nostri competitor internazionali. Non mi sono soffermato particolarmente sulle cause, perché in genere preferisco fare qualcosa che guardi al futuro, che sia “la prossima puntata”.
Oggi quel progetto é realtà.
Intanto Oxi…
Auguri! Il 2 luglio 2024, Oxigenio compie 21 anni. Un anno vola e per questo vi riproponiamo qui quanto scritto lo scorso anno, convinti oggi come allora delle parole di Sara che tutt’oggi ci rappresentano al meglio e sono attualissime: Il percorso che ci ha portati fino qui ci ha restituito valore, umano e professionale, ma non ci sentiamo arrivati ad alcuna meta.
Consapevolezza tecnologica. Sara ha preso un diploma per l’utilizzo consapevole della tecnologia in azienda e nella vita ed ha raccontato la sua esperienza e il valore aggiunto che può ora portare in Oxigenio e nelle aziende clienti partner in questo post su LinkedIn.
Identità ovunque. Il 4 giugno abbiamo svolto una giornata che parla di identità con le cooperative, collegandoci a quanto fatto durante il secondo evento (quello di febbraio) in OfficinaStrategia in cui abbiamo messo a dialogare profit e no profit. Abbiamo parlato di comunicazione sistemica, ovvero del superamento del concetto di comunicazione integrata e di come “La comunicazione è tanto più efficace quanto più sa comunicare in modo coerente con la propria identità”.
Appuntamenti
Luglio-Agosto. Godetevi le vacanze, a quanto pare anche gli organizzatori di Festival vari in giro per la penisola si riposeranno nei prossimi due mesi. Se ne riparla a settembre :)
Ascolti, letture, visioni
Il porto di Brescia. Quando si é immersi come lo siamo noi in questo periodo nella scrittura di un Commentario che si chiama Identità (qui lo potete preordinare) si viene attratti da storie a cui normalmente magari si farebbe meno caso. È capitato con questa storia interessante su Brescia e il suo porto che apriva la città al mondo, pubblicata nei giorni scorsi da BresciaOggi.
Lavoro. Il turnover volontario dei dipendenti è ai massimi storici: 6,8% nel 2023 (fonte). Non é un dato allarmante come si tende a descriverlo. È semplicemente un fatto, e in quanto tale la conferma che serve un cambio di passo, di mentalità, nella direzione che i nostri incontri dei mesi scorsi in OfficinaStrategia hanno auspicato: Jurassici contro Antifragili. Oggi, dopo 30 numeri di questa newsletter di cui trovate qui l’archivio possiamo dire di avere svolto un ampio lavoro di testimonianza su come il lavoro sta cambiando da cui possiamo partire insieme per immaginare il futuro.
E anche per il numero 30 è tutto.
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